La BFD è una metodologia di cura che dà una diversa chiave di lettura alle disfunzioni biomeccaniche.
La fisiologia dell'uomo, descritta finora, non teneva conto del soggetto in movimento, che quindi cambia continuamente.
La Biomeccanica Funzionale Dinamica è un'evoluzione del pensiero classico. Questa evoluzione è frutto di un ragionamento sistemico globale del corpo, non fermo alla cura del solo sintomo doloroso. Le conseguenze portano ad un trattamento assai lontano dall'analisi praticata, ad esempio, dal terapista manuale o dal fisioterapista classico. Le relazioni tra le parti del corpo, viste come sistema unico e collegate tra loro, permettono di arrivare ad uno schema disfunzionale chiaro e preciso che, attraverso la valutazione di ogni singolo caso e paziente, rendono la pratica facile e soddisfacente per il paziente. Un vero ragionamento logico e matematico.
Con un breve dialogo con il paziente, al quale seguono semplicissimi test biomeccanici, della durata di qualche minuto, per scoprire sul corpo i segni del disturbo meccanico, viscerale primario. Oppure scoprire che, il danno non è più di pertinenza fisioterapico/osteopatica, ma del medico specialista. Quella che chiamiamo "diagnosi differenziale". Se tutto il ragionamento coincide con la diagnosi biomeccanica, si inizia il trattamento.
Delicate, senza forzature, non dolorose.
Il metodo BFD trova la sua utilità nei casi di:
Disturbi/dolori vertebrali:
lombari, dorsali, cervicali, ernie del disco, "colpo della strega"
Disturbi/dolori articolari:
anche, gambe, ginocchia
Disturbi/dolori viscerali:
addome
Disturbi dell'equilibrio:
instabilità, vertigini
Post-traumatismo:
incidenti stradali, cadute
Disturbi del nervo
di origine meccanica
In ambito pediatrico:
torcicollo, plagiocefalia, problemi digestivi, disturbi del sonno
Disturbi articolazione temporo-mandibolare:
bruxismo